Marzo. Il dov’ero mi chiama.
Scrivo questa newsletter mentre Bianca studia la Guerra del Peloponneso e io cerco online disperatamente un carrello usato con tavolette porta ceramiche per il laboratorio.
Marzo. Il dov’ero mi chiama.
Scrivo questa newsletter mentre Bianca studia la Guerra del Peloponneso e io cerco online disperatamente un carrello usato con tavolette porta ceramiche per il laboratorio.
Praticamente Sparta, Atene e ceramiche.
È sabato pomeriggio e fuori piove. La ricetta dei pangoccioli che ho sfornato qualche settimana fa vince come mia ricetta del mese, per non dire dell’anno. Mi riempie di orgoglio fare gli impasti bene. Perché non è come fare una torta, quella viene bene anche al primo tentativo (ok, non sempre :-)).
Gli impasti sono diversi.
Hanno bisogno di tempo. Hanno bisogno di esperienza. Hanno bisogno di lavoro. Hanno bisogno di sbagli su sbagli, prima di trovare quello giusto.
Un po’ come con l’amore.
Ma in realtà vi confido che non esiste un impasto giusto. Esiste, come dice mia madre, la costanza di fare e rifare. E iniziare ad “avere occhio” un po’ alla volta. È stato cosi oggi, per il mio impasto. Sapevo mentre lo maneggiavo che era perfetto. Poi la cosa importante è non abbandonarlo. Non fare come me che mentre impasto faccio altre 13457 cose e poi qualcosa viene male per forza.
Comunque, Marzo è un mese di passaggio. È il mese in cui di solito si inizia a pensare alla primavera in arrivo e allora si mangia meno (non in questa casa). Ma potrei consigliarvi un workout che ho trovato in rete che mi fa sentire subito più magra (consiglio di farlo dopo il pangocciolo di cui vi scrivo qui la ricetta) o un bikini super slim che so già che amerete (no, ok, aspetto l’estate per quello).
Ma non lo farò. Perché sul web trovate di tutto, non avete bisogno di me.
Quello che voglio dirvi è che questo mese ha un giorno speciale. Il giorno in cui i fiorai si riempiono di mimose e alcune persone si convincono che basti un mazzetto di fiorellini gialli per dare importanza ad una donna. È un giorno un po’ assurdo, in un calendario dove ormai ogni giorno è dedicato a qualcosa.
Le donne.
Quante cose potrei scrivere a proposito di questa creatura dalla forte corazza e, a volte, dai super poteri, che incredibilmente riesce a creare la vita e a crollare per la mancanza di un abbraccio.
Così diverso da come ci raccontano sui libri.
Le donne vanno capite. E non al primo sguardo. Perché il loro mondo è talmente vasto e talmente profondo all’interno di quel corpo apparentemente fragile, che non si possono comprendere con leggerezza.
Ci vuole tempo.
Ci vuole pazienza.
Un po’ come per gli impasti di cui vi parlavo poco fa.
Non sono per tutti.
(ma non tutti lo capiscono, ahimè)
Quello che è per tutti, invece è la ricetta dei panini morbidissimi che, con le gocce di cioccolato, diventano pangoccioli, e senza diventano i panini perfetti per le feste dei bimbi, per le merende, per i pranzi al sacco e per tutto ciò che vi viene in mente.
Qui la ricetta.
Ingredienti (verranno 12-14 panini):
Per il lievitino
90ml di latte fresco (a temperatura ambiente)
1 cucchiaino di miele (o zucchero semolato)
16g di lievito di birra fresco (se volete usare quello secco 5g)
100g di farina 00
Per l’impasto
1 uovo
1 tuorlo
140g di zucchero semolato
130ml di acqua (a temperatura ambiente)
30ml di latte
450g farina 0 (io ho usato una farina per lunga lievitazione ma potete usare anche una manitoba)
80g di burro ammorbidito
100g di gocce di cioccolato fondente, tenute precedentemente in freezer (opzionali)
1 cucchiaino di sale
Per il lievitino: in una ciotola sciogliete il lievito di birra fresco nel latte con un cucchiaino di miele.
Inserite la farina ed amalgamate. Coprite con della pellicola alimentare e lasciate a riposare per un’ora.
Trascorso il tempo mettetelo nella planetaria (con inserita la foglia) insieme all’uovo, il tuorlo, lo zucchero, l’acqua ed il latte.
Aggiungete anche la farina. Azionate e mescolate fino a che l’impasto non si sarà ben amalgamato.
Inserite quindi il gancio ed unite il burro morbido. Lavorate fino a quando l’impasto non si staccherà dalla ciotola. Unite anche il sale sciolto nell’acqua e lavorate fino a che sarà elastico e resistente, quindi incordato.
Continuate fino a che non si stacca dalla ciotola. Dovesse essere necessario aggiungete un pochino di farina, dovrà risultarvi un impasto bello incordato e liscio.
Spegnete la planetaria e aggiungete le gocce di cioccolato mescolando a mano.
Traferite l’impasto in una ciotola e fate lievitare per 4 ore coperto con della pellicola.
Porzionate in tanti panetti (della grandezza che preferite o di circa 60g l’uno).
Ricoprite una teglia da forno con carta forno e disponeteli non troppo vicini.
Spennellate la superficie con dell’uovo e un po’ di latte e lasciate nuovamente a lievitare per 1 ora.
Preriscaldate il forno a 170 gradi.
Inornate e cuocete per 18 minuti (nella parte bassa).
Sfornate e lasciateli raffreddare.
Una cosa che ho scoperto questo mese.
Una cosa che ho scoperto questo mese è un sito che a quanto pare conoscevate già tutti, dove ho comprato ad un prezzo decisamente ottimo: un tavolone in legno massello perfetto per il mio nuovo laboratorio di ceramica e dove ho trovato anche le panche che mi fanno risparmiare l’acquisto di almeno 10/15 sedie (il sito si chiama La Redoute e molte mie follower mi hanno scritto che comprano anche abbigliamento super carino)
Un po’ di stile.
Ho trovato sempre questo mese il capo d’abbigliamento di cui so già che non farò più a meno. Avete presente quel capo jolly che ti risolve qualsiasi serata? Ecco. È una tuta intera (io amo le tute da sempre) con lo scollo all’americana che sembra disegnata su di me.
Dovete sapere che chi, come me, ha le spalle larghe tipo nuotatrice (io che non ho mai nuotato, ovviamente) sta benissimo con questo tipo di scolli e io ne ho cercata una così per anni. E ora l’ho trovata (la trovate nei miei post, è di Golden Goose).
Gli do tempo.
Una cosa che ha fatto impazzire mia figlia la scorsa settimana sono state delle polpette che probabilmente farò ogni giorno con quello che c’è in frigorifero. Avevamo comprato dei fagiolini che, ci siamo accorti dopo la cottura, erano davvero cattivi. Avete presente quelli vuoti dentro e senza sapore? Ecco. Per non buttarli li ho frullati con il broccolo romanesco lessato, il sale, il pepe, un po’ di pangrattato e un po di farina. All’interno ho nascosto dei cubetti di mozzarella e li ho cotti in friggitrice ad aria (ma va benissimo anche al forno o in padella). Non potete capire la bontà. Bianca li ha mangiati tutti, Andrea ovviamente appena ha visto il colore mi ha giurato che non li avrebbe mai assaggiati. Ma io non gli credo. Gli do tempo.
Come si fa con le cose che ami.
Come con gli impasti.
Come con le donne.
" questa creatura dalla forte corazza e, a volte, dai super poteri, che incredibilmente riesce a creare la vita e a crollare per la mancanza di un abbraccio."
Ho pianto!
Stavolta ti sei davvero superata <3
è un piacere immenso leggerti 🩶